Melo selvatico
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Il Malus sylvestris è un arbusto utilizzato spesso nei progetti di rimboschimento perché, grazie ai suoi frutti gustosi, attira la fauna selvatica. Nella cultura celtica era simbolo di fertilità e di immortalità, per questo ci sembra la pianta perfetta per chi ama gli animali o i bambini, o anche entrambi.
Nome scientifico: Malus sylvestris
Nome comune: Melo selvatico
Fa parte della famiglia delle Rosaceae. Albero fitto, che cresce in boschi e siepi dell’Europa e del Vicino Oriente. I rami presentano delle spine, a differenza del il melo comune che non le ha. Le foglie mature sono glabre o quasi su entrambe le pagine. I fiori bianchi raggiungono un diametro di 3-4 cm. I frutti duri, dal sapore amarognolo e molto aspro, cadono in inverno.
Da numerosi scavi archeologici è emerso che l’uomo, già dall’età del bronzo, seccava le mele selvatiche come provvista per l’inverno. Il frutto dell’Albero della Conoscenza è una mela, che aiuta a distinguere tra il bene e il male. Per il popolo celtico il melo era uno dei tre alberi magici che simboleggia immortalità, saggezza e guarigione e si credeva che il suo frutto portasse a rivelazioni mistiche. Nella mitologia bretone il melo era presente ad Avalon (il cui significato è appunto meleto), la terra dove vivevano e riposavano gli eroi e dove si rifugiò re Artù, gravemente ferito e guarito sotto i meli. Si racconta che presso questa pianta Merlino insegnava la magia.
Del melo vengono utilizzate le gemme con le quali si prepara un gemmoderivato con proprietà antisenescenti sul sistema nervoso centrale. Permette di preservare le funzioni cerebrale e regola la produzione degli ormoni sessuali sia femminili che maschili.
Caratteristiche che lo rendono unico
altezza raggiungibile
aspettativa di vita massima
frutta prodotta in un anno